Purtroppo del pomodoro cinese, ma anche di altri prodotti esteri, ne parla anche Stefano Liberti nel suo libro/inchiesta, sulla verità che si cela dietro le grandi multinazionali del Cibo che troviamo in tutti i supermercati del mondo, “I signori del cibo” .
Stefano Liberti, che abbiamo incontrato poco tempo fa a Verona, ci ha mostrato come la finanza globale, insieme alle multinazionali del cibo, ha fiutato l’affare: l’overpopulation business.
Il libro ci presenta un reportage importante che segue la filiera di quattro prodotti alimentari – la carne di maiale, la soia, il tonno in scatola e il pomodoro concentrato – per osservare cosa accade in un settore divorato dall’aggressività della finanza che ha deciso di trasformare il pianeta in un gigantesco pasto.
Un’indagine globale durata due anni, dall’Amazzonia brasiliana dove le sconfinate monoculture di soia stanno distruggendo la più grande fabbrica di biodiversità della Terra ai mega-pescherecci e ci ha mostrato dove i lavoratori ghanesi raccolgono i pomodori che prima coltivavano nelle loro terre in Africa.
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