Cibo Sano
Oggi è sufficiente entrare in un supermercato per poter acquistare il cibo che più si desidera mangiando un alimento anche in stagioni diverse dalla sua produzione stagionale locale. Siamo passati in pochi anni dal tempo della fame e della povertà alimentare al tempo delle diete. Purtroppo oggi i nostri sensi sono confusi e ingannati attraverso artifici chimici e fisici, facendo diventare l’alimento un oggetto senza storie, tanto che non si sa più chi l’abbia prodotto o cosa contenga o da dove venga e chi l’abbia manipolato. Per questo oggi esiste e viene proposto già da tempo un etichetta pianesiana del Punto Macrobiotico di Mario Pianesi. Il paesaggio agricolo legato alla produzione del cibo, si sta trasformando in un paesaggio industriale composto da mono colture intensive ed estensive di mais, girasoli, frutteti e vigneti tutto finalizzato alla crescita quantitativa di cibo e bevande riducendo in modo progressivo la biodiversità agro-alimentare regionale, modificando le percezioni sensoriali con il risultato di una regressione sensoriale, citato più volte anche da Carlo Petrini di Slow Food sulla biodiversità. Oggi si sta perdendo l’identità sensoriale generata dai prodotti tipici locali della gastronomia familiare e delle comunità, per questo abbiamo aperto una web TV (www.cibutv.it), che parli di questo cercando di valorizzare i produttori locali la rottura del rapporto tra produzione agricola ed il consumo alimentare locale di un cibo buono. l’esplosione dei consumi industriali nelle mense, self service, fast food e la disgregazione dei comportamenti alimentari nelle famiglie e gli scandali ricorrenti, hanno creato una profonda insicurezza alimentare è nata la paura del cibo e l’insicurezza nel mangiare. Ma accanto alla paranoia alimentare c’è anche la piena consapevolezza che l’alimentazione condiziona la salute e la durata della vita. Quindi la responsabilità di ciascuno di noi è quella di guidare e gestire la propria salute in modo consapevole, mangiando in modo sano. Questo significa realizzare la medicina della consapevolezza non delegando solo ai farmaci e ai medici ciò che possiamo fare in prima persona ogni giorno della nostra vita. Una sana alimentazione, infatti, svolge un ruolo primario nella moderna coscienza migliorando la conoscenza della fisiologia e biochimica sul proprio corpo. Occorre passare quindi da consumatori passivi che accettano di mangiare tutto ciò che il mercato alimentare offre a consumatori attivi con la capacità di scegliere con piena consapevolezza la propria alimentazione. Ricordiamo sempre che il concetto stesso di dieta va ricondotto al suo valore semantico originario e cioè “stile di vita” o “regola di vita” invece di essere ossessionati dalle calorie. Col tempo ormai abbiamo perso l’effettivo valore nutrizionale del cibo. Il corpo umano infatti è costruito da molecole nutrienti diverse tra loro per quantità e funzione,ricavate dal cibo quotidiano e la carenza o l’eccesso di queste, sono in grado di generare la salute o la malattia. È quindi ormai chiaro che la prima prevenzione si fa a tavola, cercando di conoscere la composizione nutrizionale del cibo ed essere garantiti sulla sicurezza alimentare e sulla qualità molecolare nutrizionali di ogni cibo, non riducendolo solo a kcalorie nutrienti. È arrivato il tempo di esaltare e riscoprire di avere un corpo da amare da mantenere in uno stato di benessere psicofisico e in salute. Saper scegliere il proprio cibo per recuperare o mantenere il peso forma vuol dire essere sani per scelta, vuol dire realizzare un’alimentazione consapevole, vuol dire mangiare sano.