Corsi cucina presso la Cascina Rosa
Alla Cascina Rosa vengono organizzati periodicamente dall’Associazione Salute Donna Onlus (corsicucina@salutedonnaonlus.it) i corsi di cucina naturale per la prevenzione e la gioia di vivere aperti a tutti presentati dal Professor Franco Berrino. Qui è di casa, o meglio in cucina, da oltre 20 anni lo chef Giovanni Allegro che con grande competenza ha dimostrato come applicare con gusto i dettami della cucina preventiva.
Tra un piatto e l’altro rammentato che per nutrirci in modo preventivo non devono mancare nel nostro carrello: cereali integrali, legumi, semi oleosi, spezie frutta e tanta verdura (l’esempio di un piatto completo e sano è il riso integrale con lenticchie e verdure); e ha ribadito: «Nonostante la ricerca sia in continuo fermento siamo ancora agli albori. Però mentre 20-30 anni fa si pensava che per guarire fossero necessari unicamente i farmaci, non è da escludere che in futuro potremmo curarci direttamente col cibo che oltretutto non produce certi effetti collaterali». Berrino ha ricordato le 10 basilari e già note raccomandazioni del Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro. Si è soffermato particolarmente su alcuni suggerimenti alimentari adottando i quali ridurremmo del 30% circa la probabilità di ammalarci di patologie tumorali e croniche. «Bisogna mangiare almeno il 20% in meno rispetto alle nostre consuetudini rieducando il gusto» ha affermato.
Ma cosa dovremmo fare? «Innanzitutto mantenerci snelli, chi è in sovrappeso si ammala di più». I mezzi a nostra disposizione? Movimento e dieta sensata basata sul ridimensionamento di sale, farine raffinate, patate, latte e latticini; sono tutti prodotti ad alto indice glicemico dal potere saziante di breve durata, che fanno quindi ingrassare perché sopiscono il senso di fame solo per poco tempo. Semaforo rosso anche per zuccheri, fruttosio e aspartame. Severo anche il giudizio sulle attuali e tanto modaiole diete ultraproteiche: costituiscono un’arma a doppio taglio, perché danno un dimagrimento immediato, ma stancano e inoltre per bruciare l’eccesso di proteine costringono il metabolismo a produrre residui tossici che intaccano la ghiandola che regola il nostro appetito: l’ipotalamo. Da tempo è noto che il consumo costante e illimitato di carni rosse è nocivo perché sono ricche di una tipologia di ferro altamente ossidante che sarebbe il responsabile principale di carcinomi all’apparato digerente, all’intestino, all’esofago e al colon. Recenti studi hanno fatto emergere un dato finora ignorato: l’abuso di proteine causerebbe anche una demineralizzazione ossea con conseguente rischio di osteoporosi e di fratture.
Michele Vanossi