La digestione
La digestione e l’assimilazione degli alimenti sono processi che variano in base alle caratteristiche nutrizionali dei singoli cibi.
I processi di assorbimento sono diversi, ne esaminiamo alcuni:
-l’assorbimento dei glucidi (zuccheri e amidi) inizia nel duodeno e viene in genere completato nel digiuno. Per quanto riguarda la fibra, essa viene parzialmente metabolizzata da batteri presenti nel colon.
-l’assorbimento dei protidi, che vengono scissi ad aminoacidi prima di giungere nei capillari dei villi, è rapido e abbondante nel duodeno e nel digiuno, mentre risulta piuttosto scarso e lento nell’ileo. I singoli aminoacidi hanno ordine e velocità di assorbimento diversi. L’alcool blocca temporaneamente la selettività di tali assorbimenti.
-l’assorbimento dei lipidi, inizia nel duodeno e si completa nei primi 50-100 cm. del digiuno o, nel caso di quantità elevate, nell’ileo.
-l’assorbimento di acqua (oltre a quella ingerita o assunta con i cibi occorre considerare i 5 l. circa che vengono secreti dall’apparato digerente) massimo nel digiuno e nell’ileo, è notevolmente ridotto (300-400 ml/die) nel colon. Dopo essere stata assorbita dai villi, l’acqua penetra nei capillari venosi.
-l’assorbimento degli elementi minerali avviene nell’intestino tenue.
-l’assorbimento delle vitamine si compie prevalentemente nella parte prossimale dell’intestino tenue: un’eccezione è costituita dalla vitamina B12 il cui assorbimento avviene nell’ileo terminale.
Il nostro corpo gestisce la digestione dei diversi elementi programmandone l’assimilazione in base a precise reazioni chimiche.
Un boccone di pane per esempio, richiede una diversa elaborazione chimica rispetto ad un cucchiaio di zucchero.
Il pane, cibo a prevalenza di carboidrati complessi, aumenta le scorte di energia, viceversa lo zucchero, soprattutto se assunto da solo, innalza repentinamente il livello glicemico del sangue.
Ogni alimento, scomposto, trattato e infine reso disponibile all’assimilazione dell’apparato digerente, diventa parte di noi stessi. E’ facile allora capire la famosa frase: noi siamo quello che mangiamo.
Per quando paradossale possa sembrare, non possiamo non ammettere che quello che mangiamo finisce per diventare parte del nostro corpo.
Il nostro corpo si rinnova di continuo e il cibo, debitamente trasformato da quel complesso laboratorio biochimico che è l’apparato digerente, viene utilizzato per questa ininterrotta opera di ricostruzione.
PROTEINE
Animali: carne, pesce, latte, formaggi, uova
Vegetali: legumi (ricchi anche di carboidrati) fagioli, ceci, fave, lenticchie, soia…..arachidi, pinoli, mandorle, nocciole, pistacchi, semi oleosi, olive, avocado………
CARBOIDRATI
Semplici: miele, zucchero, frutta
Complessi: cereali tipo grano, riso, mais, orzo, segale, grano saraceno, miglio…….
derivati tipo farine, fiocchi, couscous, semolino, pasta, pane…….patate, castagne, topinambur, banane……
GRASSI
Animali: burro, panna
Vegetali: olio di oliva, olio di semi, sesamo, girasole……..